Il meglio di me. by Nicholas Sparks

Il meglio di me. by Nicholas Sparks

autore:Nicholas Sparks
La lingua: it
Format: mobi
pubblicato: 2012-06-18T21:34:21+00:00


* * *

Dopo aver caricato l'ultimo scatolone sul sedile del passeggero, Candy rientrò in

casa e tolse la statuetta d'oro di Buddha dal davanzale del salotto. Per quanto fosse

brutta, a lei era sempre piaciuta ed era convinta che le portasse fortuna. Era anche la

sua polizza d'assicurazione; portafortuna o meno, era intenzionata a impegnarla il

prima possibile, dato che aveva bisogno di soldi per poter cominciare daccapo.

Avvolse la statuetta in alcuni fogli di giornale e la sistemò nel cassetto del cruscotto,

prima di dare un'ultima occhiata al bagaglio. Si stupiva ancora di essere riuscita a

caricare tutto sulla Mustang. Il portabagagli si chiudeva a stento, la roba accatastata sul

sedile del passeggero le toglieva la visuale laterale e c'erano oggetti infilati in ogni

spazio libero. Doveva proprio smettere di fare acquisti su Internet. In futuro le sarebbe

servita una macchina più grande, altrimenti sarebbe stato impossibile organizzare una

fuga veloce. Naturalmente avrebbe potuto lasciare lì qualcosa. La macchinetta per il

caffè WilliamsSonoma, per esempio, ma a Orientai era servita se non altro a darle

l'illusione di non vivere completamente fuori dal mondo. Un piccolo tocco

metropolitano, per così dire.

In ogni caso ormai era fatta. Alla fine del turno al Tidewater, quella sera avrebbe

imboccato l'autostrada dirigendosi verso sud. Aveva deciso di trasferirsi in Florida.

Aveva sentito notizie promettenti su South Beach e le sembrava il genere di posto

dove sarebbe potuta rimanere per un po'. Magari sistemarsi definitivamente. Sapeva di

averlo già detto altre volte e che ancora non era successo, ma una ragazza ha bisogno

dei suoi sogni, no?

In fatto di mance, sabato era stato una pacchia, però il giorno prima un disastro ed

era per questo che aveva deciso di lavorare un'ultima sera. Il venerdì era cominciato

bene... si era messa un top e un paio di shorts e in pratica i clienti svuotavano il

portafoglio per accaparrarsi le sue attenzioni, ma poi era spuntato Abee, che aveva

rovinato tutto. Si era messo seduto a un tavolo, l'aria da cane bastonato, sudando come

se fosse appena uscito dalla sauna, e aveva passato la mezz'ora successiva a fissarla

con quella sua espressione allucinata.

Le era già capitato di notarla - la sua era una specie di paranoica possessività - ma

venerdì Abee aveva portato la cosa a un livello preoccupante. Candy non vedeva l'ora

che quel weekend finisse. Aveva la sensazione che Abee fosse in procinto di fare

qualcosa di stupido, magari persino pericoloso. Quella sera sembrava che lui stesse per

esplodere, e forse sarebbe successo, ma per fortuna aveva ricevuto una telefonata ed

era corso fuori dal locale. La mattina dopo lei si aspettava quasi di trovarselo fuori

dalla porta di casa, oppure il sabato sera davanti al locale, ma stranamente non si era

fatto vedere. Con suo sollievo non era comparso nemmeno quel giorno. Ottimo, dato

che l'auto carica tradiva le sue intenzioni. Sebbene non volesse ammetterlo, Abee le

incuteva paura. Il venerdì sera aveva spaventato anche mezzo locale. Appena era

entrato, la gente aveva cominciato a uscire, per questo le mance erano state scarse.

Anche dopo che se n'era andato, i clienti avevano faticato a tornare.

Ma ormai mancava poco. Ancora un turno e se la sarebbe svignata. E Orientai, come

tutti gli altri posti dove aveva vissuto, ben presto sarebbe stata solo un ricordo.



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